Bosnia-Erzegovina in Europa

Pochi giorni fa il Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria ha discusso il progetto della Commissione Europea, illustrato dalla commissaria incaricata della politica estera, Federica Mogherini, che avvia il processo di adesione all’Unione di tutti i paesi balcanici occidentali. Il documento, intitolato “Una prospettiva credibile per l’allargamento ai Balcani occidentali”, prevede che entro il 2025: Bosnia-Erzegovina, Albania, Macedonia e Kosovo possano entrare a pieno titolo tra i paesi membri. Serbia e Montenegro, hanno tempi più rapidi e la prospettiva, per loro, è il 2019. La commissaria ha detto di augurarsi che questa opportunità storica venga colta e che si proceda nelle riforme richieste e necessarie. Ognuno di questi paesi deve risolvere questioni relative alle garanzie giuridiche per i propri cittadini, contenziosi con i paesi vicini e impostare politiche economiche e ambientali in linea con quelle dell’Unione. In particolare nel caso della Bosnia-Erzegovina occorre superare lo stallo determinato dalla scarsa volontà politica mostrata della classe dirigente nei confronti del percorso verso l’Unione.

Alla fine del mese di dicembre dello scorso anno abbiamo incontrato a Bolzano Valentina Gagic e Bekir Halilovic, due membri di Adopt Srebrenica, l’associazione promossa dalla Fondazione Langer. Alla nostra proposta di un documento che, partendo dalla città che ha vissuto la tragedia del genocidio, promuovesse l’idea di un’adesione in tempi certi e ragionevoli all’UE e nello stesso tempo denunciasse l’incancrenimento della situazione sociale e politica del paese determinata anche dal pericolo del risorgente nazionalismo e del fondamentalismo religioso, la loro risposta è stata convinta e determinata. Un primo testo è stato predisposto e il Presidente della Fondazione Langer, Edi Rabini farà in modo di portarli a Saviore alla prima occasione di un loro viaggio in Italia. Italo

Lascia un commento