Gli Amici della Natura sostengono Standing Rock

LE PREGHIERE E LE MONTAGNE SALVERANNO LA MADRE TERRA”

La voce girava già da tempo. Le prime proteste si sono levate lo scorso aprile quando circa 200 nativi a cavallo si sono riuniti per fare sentire la loro voce contro la costruzione di un oleodotto che attraversando il fiume Missouri, a poca distanza dalla riserva Lakota di Standing Rock, proseguirebbe dal Nord Dakota fino all’Illinois. Un campo “spirituale” (Sacred Stone Spirit Camp) è stato allestito a Cannonball, nei pressi del Dakota Access Pipeline ed è presidiato da mesi. Ci si batte per la propria terra, ancora una volta, e per proteggere l’acqua e le aree sacre. Questa volta contro la Texana Energy Transfer Partners che dovrebbe trasportare 450 mila barili di greggio attraverso il Missouri che rappresenta la principale fonte di acqua potabile per le riserve indiane. La minaccia non è così remota se si considera il fatto che la contaminazione di risorse idriche è un episodio che si è già verificato un anno fa nelle le terre di Navajos e Ute che hanno visto il fiume Animas in Colorado inquinato da rifiuti tossici. “Non abbiamo bisogno del petrolio per vivere ma dell’acqua, e l’acqua è un diritto umano, non un privilegio”, dichiarano.

We are protectors, not protesters

2 aprile. Presidio presso Cannonball (Ph. Megan Mitchell NBC North Dakota)
2 aprile. Presidio presso Cannonball (Ph. Megan Mitchell NBC North Dakota)

Un gruppo si è mosso anche verso Washington: i nativi contro l’Army Corps of Engineers, responsabile di aver disegnato il tracciato dell’oleodotto. Nel luogo del presidio non sono mancati arresti da parte degli agenti federali per il presunto possesso di armi, accusa negata dalle popolazioni native che ribadiscono di essere arrivate al campo armate solo delle loro preghiere.
L’oggetto della protesta non riguarda soltanto la costruzione in sé dell’oleodotto ma ciò che rappresenta in quanto violazione di patti concordati con gli Stati Uniti. Le terre in questione sono oggetto del trattato di Fort Laramie, firmato nel1868. Esso garantiva alla grande Nazione Sioux accesso indisturbato alle Black Hills e alle terre circostanti e sanciva la loro appartenenza alle popolazioni Lakota/Dakota. Il ritrovamento di filoni d’oro nelle Black Hills comportò una prima violazione del trattato da parte del governo e di membri dell’esercito che si concluse con la battaglia di Little Big Horn.

It’s a familiar story in Indian Country. This is the third time that the Sioux Nation’s lands and resources have been taken without regard for tribal interests. The Sioux peoples signed treaties in 1851 and 1868. The government broke them before the ink was dry”. (New York Times)

«Anche se noi viviamo in una riserva, la terra che attraverserà l’oleodotto ci è stata concessa da un trattato» ha detto Dakota Kidder, della riserva Standing Rock. «La gente si infiamma quando vede che i trattati non vengono rispettati, e questo è il risultato». Per gli Oglala Lakota, quanto sta succedendo a Standing Rock è in continuità storica con Little Big Horn e la protesta rappresenta uno dei “Più grandi movimenti della nazione indiana”: dai 200 di inizio aprile, sono adesso circa 2500 le persone che presidiano il campo.
Continueremo a pregare per l’acqua e la terra. Stiamo cercando ogni strada attraverso le preghiere per combattere il Serpente Nero. Perfavore ricordate che l’acqua è vita” ha affermato Ladonna Brave Bull Allard, leader della Riserva di Standing Rock.
Molti i nativi che accorrono in solidarietà alla tribù Sioux di StandingRock Nation guidata da Dave Archambault: ai Lakota provenienti dalle riserve di Rosebud e Cheyenne River si stanno unendo, sempre più numerosi, membri di altre tribù e quelle rappresentate sono ormai oltre 90. Meraviglioso ed emozionante quello che sta succedendo in questi giorni. Uniti da una causa comune hanno l’occasione di fare sentire la propria voce. E lo fanno con forza e orgoglio. E’ di questi giorni la notizia di scorte d’acqua inviate al campo dalla Nazione Cherokee.

Incontro tra Wendsler Nosie e Dave Archambault II, chairman della tribù Sioux di Standing Rock.

Lo scorso 23 agosto è arrivato a Cannonball anche Wendsler Nosie, rappresentante degli Apache San Carlos, ospite nell’autunno 1998 e nella primavera del 1999 presso la casa degli Amici della natura di Saviore. In occasione di un inatteso e gradito scambio di messaggi ci ha regalato queste parole: “Natives here pulling together we will no longer be silent. This is why the prayers and the mountains have been important to save our mother Earth”. Anche la nipote di Cecil Cross, Brittany Poor Bear, è al campo e in questi giorni sarà raggiunta da Justin Poor Bear, suo padre  e altri membri della sua famiglia.  Molte

Wendsler Nosie e Dave Archambault II (Ph. Allie Fredericks)

le conquiste e le soddisfazioni ottenute in queste settimane. Finalmente la loro voce viene ascoltata, sul web la condivisione di foto e video è virale, il New York Times dedica la prima pagina alla protesta, Bernie Sanders si affianca alla protesta e si oppone alla costruzione del Dakota access pipeline. Ma la conquista più importante è lo spazio dedicato alla vicenda nell’ambito della trasmissione “The Last Word” da parte di Lawrence O’Donnell del 25 agosto che con le sue parole invita ad un’amara riflessione dichiarando che: “La nazione americana è stata fondata sul genocidio”.
The original sin of this country is that we invaders shot and murdered our way across the land killing every Native American we could, and making treaties with the rest,” he says. “This country was founded on genocide before the word genocide was invented, before there was a war crimes tribunal in The Hague.
Sono stati uccisi tutti i nativi che era possibile uccidere e sono stati fatti trattati con quelli rimasti vivi”. Ma come spiega O’Donnell “Ogni singolo trattato è stato spezzato, non rispettato; sono passate solo poche generazioni da quando il business di uccidere indiani è cessato”.
Questa non è dunque solo una protesta. E’ un’occasione per esprimere e ritrovare la propria identità, per essere di nuovo uniti e per difendere i propri valori. E come ha affermato O’ Donnell è anche un modo di ricordare tutti i deprecabili atti che la maggior parte degli americani vorrebbe dimenticare.
Rispettare i trattati oggi dovrebbe essere un dovere morale verso un popolo che merita rispetto per la sua forza. “Quel popolo che ha sempre saputo cosa è realmente sacro in questo mondo”.

Every. Single. Treaty. has been broken; how only a few generations have passed since the “business of killing Indians” has ceased. O’ Donnell cites the camps near Standing Rock as potent reminders of despicable acts most Americans would rather forget…and on and on. It’s a statement worth watching more than a few times, and he ends with a statement that resonates, a paying of respect to the resilience and strength of Natives: “The people who have always known what is truly sacred in this world.” (ICTMN Staff)

“Sacred land is who we are and is also a reference to our ways. When land is destroyed we lose that connection. So when any land is threatened it is important to protect it”. Standing Fox, San carlos.

Tracciato oleodotto
Justin Poor Bear stands for Standing Rock (Ph JPB)
Protectors (Ph. Standing Fox)
Protectors
Protectors (ph. B. Curry)

StandSR

Informazioni e foto tratte da gruppi facebook e sul web:

No Dakota Access in Treaty Territory – Camp of the Sacred Stones
Turtle Island Liberation Movement
Lakota Country Times
I support Lakota 57
Aim Oglala Lakota
Native News online
Indian Country Today
www.gqitalia.it/news/2016/08/25/i-sioux-sul-piede-di-guerra-contro-oleodotto-nel-nord-dakota/

 

Approfondimenti
http://indiancountrytodaymedianetwork.com/2016/08/26/nation-was-founded-genocide-msnbcs-lawrence-odonnell-dakota-access-165594
http://www.truth-out.org/news/item/37222-lakota-lead-native-americans-ranchers-and-farmers-in-fight-against-dakota-access-pipeline
http://www.msnbc.com/the-last-word/watch/rewrite-the-protests-at-standing-rock-751440963846
http://indiancountrytodaymedianetwork.com/2016/08/26/nation-was-founded-genocide-msnbcs-lawrence-odonnell-dakota-access-165594

Stand SR

Petizione da firmare che va direttamente alla casa Bianca
https://petitions.whitehouse.gov/petition/stop-construction-dakota-access-pipeline-which-endangers-water-supply-native-american-reservation

 

 

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