Contro la croce di Job sull’Androla
Anche il CAI è con gli ambientalisti contro la croce di Job sull’Androla
Valutano eccessivo l’impatto ambientale in luogo di grande interesse archeologico.
Bresciaoggi 03/10/2000
I primi a muovere critiche al progetto, e a promuovere un dibattito che tenesse conto dell’importanza archeologica e paesaggistica del sito, sono stati mesi fa gli Amici della Natura della Valsaviore. Ma adesso, la prevista installazione all’Androla di Cevo della enorme croce progettata da Enrico Job in occasione della visita del Papa a Brescia viene contestata anche da altre realtà. L’idea, di cui si parla da tempo, è quella di collocare l’imponente opera sul punto culminante dell’anti dorsale di Cedegolo; e per portarla a termine, anche attraverso la raccolta dei fondi necessari, è anche stato creato un comitato ad hoc. Ma come dicevamo c’è chi si oppone all’iniziativa, citando ragioni storiche, paesistiche e anche economiche. Il fronte del no, adesso, è animato sempre dagli amici della natura di Saviore, ma anche dalla Commissione centrale Tutela Ambiente montano del CAI (Tam) e dalle sezioni e sottosezioni della Valcamonica, e dai circoli camuni di Legambiente Italia Nostra. << Le novità della struttura e luogo, particolarmente esposto alle intemperie – spiegano le associazioni in un documento congiunto – imporrebbe un intervento di grande impatto ambientale. Inoltre i costi di manutenzione si annunciano insostenibili per un piccolo comune come Cevo. L’opera, poi, non si presta una collocazione definitiva, essendo marcato suo carattere scenografico >>. Poi gruppi che si oppongono all’operazione passano a elencare ragioni altrettanto significative, legate alle peculiarità del territorio interessato. <<Le recenti scoperte archeologiche fatte dal territorio di Cevo, una stele Nord etrusca al Doss del Curù, a quasi 2.000 metri, e iscrizioni sempre Nord etrusche e dell’età del ferro ritrovate proprio sotto l’Androla, inducono a valorizzare questa straordinaria balconata sulla Media Valcamonica attraverso la via più logica e naturale: quella del ritrovamento di un legame col passato >>. <<La comunità di Cevo – concludono le associazioni ambientaliste – può porre le premesse di uno stabile sviluppo sociale e civile solo se valorizza ciò che la rende unica : un ricco e vario ambiente naturale che per millenni ha fatto da culla a una ricerca intellettuale e spirituale della quale si è cominciato intuire le potenzialità>>.